Continua a far discutere il futuro della biblioteca comunale di Villa Carrara, uno dei punti di riferimento culturale più importanti nella zona orientale della città. In un comunicato diffuso questa mattina, il consigliere d’opposizione Donato Pessolano ha espresso la propria preoccupazione per la destinazione della biblioteca e ha proposto, in linea con quanto suggerito dalla consigliera di maggioranza Antonia Willburger e dal gruppo consiliare dei socialisti, il trasferimento della struttura in un’altra sede situata sempre nella stessa area, per garantire ai cittadini la continuità di un presidio culturale nella zona.
“La restituzione di Villa Carrara all’Ordine di Malta, a seguito del nuovo accordo sottoscritto con il Comune, non può pregiudicare la fruizione dei volumi e dei documenti presenti all’interno della biblioteca e dell’emeroteca,” ha scritto Pessolano. Il consigliere di “Oltre” ha sottolineato l’importanza di preservare l’accessibilità di questo patrimonio, particolarmente significativo per la comunità della zona orientale. L’area di Pastena, dove Villa Carrara è situata, rappresenta infatti una delle più popolate della città, abitata in gran parte da giovani e famiglie, che hanno trovato nella biblioteca un punto di riferimento culturale essenziale.
Durante la Commissione Cultura, presieduta da Arturo Iannelli, Pessolano ha ribadito all’assessore Paola De Roberto la necessità di individuare una collocazione alternativa che possa accogliere l’ampia collezione di libri e documenti attualmente ospitati a Villa Carrara. Tra le possibili soluzioni prospettate, l’ipotesi di trasferire la biblioteca presso spazi scolastici della zona orientale, che potrebbero essere attrezzati con percorsi dedicati per consentire l’accesso ai visitatori esterni. Una soluzione che, secondo Pessolano, non solo garantirebbe la continuità del servizio culturale, ma permetterebbe anche di sfruttare spazi attualmente sottoutilizzati a causa del calo demografico.
“L’idea di utilizzare l’edificio dell’ex Museo del Falso di via Porta Elina, ormai dismesso, per quanto interessante, rischia di escludere la zona orientale da quel poco che si fa in città per valorizzare la cultura. Sarebbe più opportuno – continua Pessolano – impiegare aule di edifici scolastici, contribuendo a mantenere viva la cultura in un’area così vitale e popolosa.”
La proposta del consigliere si inserisce in un contesto di dibattito più ampio sulla necessità di investire nella cultura come strumento di aggregazione e crescita sociale, specialmente nelle aree periferiche di Salerno. Mentre il Comune valuta il da farsi, la comunità della zona orientale attende con apprensione una decisione che potrebbe influire sul proprio accesso ai servizi culturali di base, in un momento in cui tali presidi si rivelano essenziali per garantire a tutti i cittadini opportunità di crescita e conoscenza.